Alessandra Sartore

Giovine – ma non troppo – nasce e cresce in terra veneziana, paesino di provincia, luogo tanto amato e odiato. Durante gli anni dell’università a Venezia inizia a viaggiare e, città dopo l’altra, amore dopo l’altro, si radica in lei la necessità di specializzarsi in ambito sociale, conseguendo un Master in Immigrazione.
Nessuna traccia di creatività artistica, sepolta sotto anni di poca autostima, fino al lockdown 2020, quando comincia a disegnare inizialmente sperimentando la ritrattistica, il disegno a matita e l’acquerello e, successivamente, esplorando il mondo dell’illustrazione.
Osservatrice coraggiosa, amante dell’ironia, del vino e del trash, usa l’illustrazione per dar voce ai pensieri e agli sfoghi di tutti i giorni. Progetti in cantiere? Sempre tantissimi, “ma poi me ne restano mille”…
Meglio rimanere sintonizzati….

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