Alessia Palomba

Alessia è una donna di 27 anni, mamma di due bambini, Michael (9 anni) e Beatrice (4 anni).
Da sempre una sognatrice, creativa, con la passione per la scrittura, la lettura e la fotografia. Lavora come ragioniera presso uno Studio Legale ma sogna di fare delle proprie passioni il suo lavoro.
Fin da piccola, ha sempre cercato di seguire il suo flusso creativo. Ha letto libri di ogni genere, ma, attualmente, preferisce quelli a tema esoterico/spirituale. Si destreggia con la fotografia da qualche anno, non in senso professionale, ma puramente come hobby e passione. Ciò che preferisce fotografare (oltre ai suoi figli) sono i paesaggi; montagne, prati, mare, laghi. I colori che riesce a ricavarne da tali fotografie sono ciò che più la emozionano. E’ come se attraverso uno scatto riuscisse a vedere mondi che l’occhio umano non riesce a cogliere. Ama tantissimo anche scrivere e, soprattutto, associare la passione della scrittura alla passione per la fotografia, facendo emergere da ogni scatto una storia. Il bello delle foto sono proprio le storie che riescono a raccontare; una stessa foto può narrare infinite storie diverse, poiché la percezione della realtà è sempre soggettiva.
Un’altra sua passione, come già detto, è la lettura: leggere, per Alessia, significa restare sospesi in un non-spazio e non-tempo, dove tutto fluisce senza la percezione materiale. E’ come una macchina del tempo, ti trasporta in epoche antiche e in futuri lontani, tutto nell’istante presente. Tempo passato, futuro, presente coesistono nello stesso istante.
Appassionata anche di filosofia e teosofia, segue corsi e rubriche dedicate. Uno dei suoi più grandi desideri è quello di riuscire ad unire tutte le sue passioni e portarle avanti per tutta la vita. Vorrebbe insegnare nei licei, una volta conclusi gli studi di filosofia e lettere, per insegnare ai ragazzi che c’è sempre un altro modo di interpretare la vita e le situazioni; che non esiste solo ciò che la società di massa insegna, indottrinando le menti a proprio piacimento; soprattutto, che la cultura è importante, non per dimostrare agli altri quanto siamo ‘’bravi’’, ma per essere LIBERI.

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