Andrea Bosich
Andrea Bosich è nato a Trieste il 18 Luglio 1970.
ha sempre disegnato e durante gli anni universitari si accosta alla tendenza dell’architettura disegnata che vede il disegno architettonico non solo come strumento versatile per rappresentare l’idea di progetto, ma anche come strumento attivo compartecipe della invenzione e sostegno della mente nell’atto di concepire forme e spazi.
Ha frequentato l’IUAV di Venezia conseguendo la Laurea in Architettura nel 1994 con relatore Carlo Ajmonino.
Nel 1995 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in “Rilievo e rappresentazione del costruito”.
Ha svolto progetti di ricerca finanziati dalla CEE, dal CNR e dal MIUR, rivolti all’uso delle nuove tecnologie informatiche in architettura e urbanistica.
Attualmente svolge attività professionale associato allo “Studio A+B” impegnato nel recupero e nella tutela del patrimonio storico e naturalistico.
La sua ricerca progettuale e rivolta anche alle implicazioni dell’architettura nel sistema della comunicazione e dell’immagine.
Dal 2016 si esprime anche attraverso le incisioni calcografiche che stampa personalmente.
Collabora con le Edizioni dell’Angelo per le quali ha curato la grafica e le copertine e ha realizzato diverse plaquettes a tiratura limitata.
Alcuni suoi disegni sono stati acquisiti dalla raccolta “Disegni d’Autore” presso la biblioteca “N. Carboneri” dell’Università di Genova.
Nella sua ricerca artistica elabora forme piane e/o tridimensionali che evocano elementi e archetipi del costruire (pareti, telai, aperture…), non mancano inserimenti di elementi naturalistici così l’insieme risulta costantemente in bilico tra astrattismo geometrico e raffigurazione architettonica.
La modalità rappresentativa è volutamente ambigua, trasgredisce la coerenza della rappresentazione geometrica alla ricerca di un puro equilibrio di forme, luci e campi. Sono scene immobili, ma anche luoghi di repentini trasalimenti senza nulla di definitivo e assoluto, ma mantenendo una costante apertura verso le infinite variazioni nelle due direzioni complementari della semplificazione e della crescente complessità, con le inevitabili delusioni prodotte da qualsiasi processo aperto e interminabile.
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