Beatrice Artunghi nasce a Brescia nel 2002, dove vive e prosegue la sua ricerca artistica. Frequenta l’ultimo anno del triennio di Pittura presso LABA Libera Accademia di Belle Arti. L’artista è sempre stata affascinata dal rito e da tutte le sue connotazioni magiche, tanto da credersi una sorta di sciamano mentre lavora alle sue opere: il gesto è schietto, diretto. Le incisioni, monotipi e pitture che crea su carta rimandano per lo più a simboli, semplici di per sè, ma che se accostati l’uno accanto all’altro possono creare mondi divini, grotteschi e talvolta raccapriccianti: occhi e braccia trafitti da pugnali, radici che diventano denti da latte, lune pallide amate da soli raggianti. La trasformazione e la spiritualità interiore, nonchè magia, sono sicuramente il centro dei suoi lavori, come l’utilizzo di figure complementari, i quattro elementi naturali, il maschile e il femminile e l’immaginario cupo, paragonabile ad un bosco dal quale non riesci ad uscire, ma che in realtà cela un qualcosa di prezioso che vale la pena conoscere. L’artista si concentra anche sull’utilizzo della parola, molto spesso in chiave metaforica, giocando con modi dire e scrivendo poesie, sempre accompagnate da una componente pittorica o illustrativa.