CHIARA ORLANDINI

Chiara Orlandini nasce a Roma nel 1976 e fin da piccola manifesta interesse per il disegno e la pittura. A soli 3 anni vince una mostra estemporanea d’arte “per il movimento trasmesso alle figure attraverso il disegno”, ritraendo due giocatrici di pallavolo. L’arte si respira in casa e in famiglia: il nonno materno Ilio Lenzi, pittore labronico postmacchiaiolo e membro dell’Accademia Toscana Arte “G. March” è conosciuto e apprezzato. È proprio il nonno a insegnare fondamenti di disegno e pittura ad olio a Chiara e a trasmetterle una passione che non abbandonerà mai. Dopo alcune esperienze di vita in Brasile e Stati Uniti, finisce gli studi a Milano laureandosi in Architettura. Per più di vent’anni svolge diverse attività lavorative, come Architetto, Chef, Imprenditrice agricola, Imprenditrice industriale, ma il disegno e le attività manuali la accompagnano sempre con i numerosi sketchbooks che si porta sempre dietro, o con il laboratorio “Le Idee Di Chiara” dove realizza per qualche anno manufatti in stoffa. Si cimenta anche nella scrittura arrivando a pubblicare nel 2017 il libro “Una Bugatti Da Guerra”, romanzo storico sulla Seconda Guerra Mondiale, tratto dalla storia vera del nonno paterno, reduce della Ritirata di Russia. Ma è con l’inizio del 2024, in un momento in cui i problemi di salute la costringono all’immobilità fisica e al riposo forzato a letto, che riscopre attraverso l’arte un canale espressivo di emozioni e turbamenti. Nella solitudine della camera da letto trova compagnia nei numerosi volti che le appaiono attraverso schizzi e disegni, che prendono forma e colore, dando origine alla serie “Vis a vis”. Nel faccia a faccia con questi personaggi di fantasia riesce a trasformare il dolore in arte, dandogli un’impronta talvolta anche ironica, per sdrammatizzare la sofferenza che l’affligge, per esorcizzare la limitatezza e la crudeltà della vita, esaltandone al contempo la fragile bellezza. Il connubio dolore-arte è destinato a durare e ben presto l’artista si rende conto che l’unico vero antidolorifico efficace contro la malattia cronica da cui è colpita è proprio la pittura. A seconda del momento e delle emozioni che vuole esprimere utilizza acquerelli, acrilici, olio, inchiostro, cera, collage, gellprinting, spesso mescolando insieme tecniche diverse e lasciando libero sfogo alla curiosità e alla sperimentazione.

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