Chiara Zonta

Chiara Zonta nasce nel 1991, dopo tre fratelli che volevano un altro maschio, tassello mancante per una squadra di calcetto di famiglia. Sogno sportivo naufragato non tanto per il suo sesso biologico quanto per l’incredibile disinteresse per il pallone. Cresce con l’obiettivo di diventare veterinaria, poi archeologa, poi giornalista e si trova inspiegabilmente laureata in economia e copywriter freelance. Da sempre nutre una passione viscerale per i libri, la letteratura e più in generale qualsiasi cosa si possa leggere, trovando la poesia anche nei flaconi dello shampoo. Questo amore, oltre a gravare sul suo conto in banca, ha reso decisamente problematici i traslochi da e per il Friuli, terra natia abbandonata per una breve parentesi a favore del vicino Veneto. Naviga in modo molto curioso nel mondo dei social da 10 anni e, dopo una burrascosa relazione professionale con Meta, ha deciso che fare la social media manager non è più un lavoro compatibile con la sua sanità mentale, ma, visto che la coerenza non è il suo forte, ha all’attivo un profilo personale e due pagine. Tra le sue passioni, oltre alla lettura: la musica, i viaggi e il cibo. In questo preciso ordine. Crede fermamente nel potere delle parole giuste, ragionate e pensate bene, per questo vede come una missione personale quella di far riflettere le persone sulla scelta del modo migliore per dire qualsiasi cosa. Questo si concretizza del progetto @riscriviamolo (su Instagram), appena iniziato, ma per cui nutre grandi speranze. Una pagina che mira a dare alternative più inclusive e creative alle espressioni comuni. Potrebbe parlare per ore di Jane Austen, Harry Potter, i bradipi e Fleabag, ma non lo fa (di solito) a meno che queste cose non siano menzionate da altri o possano ragionevolmente essere menzionate da lì a qualche ora. Scrive perché parlare non è il suo forte e apparentemente non può farne a meno. Ha un cane che ama e che a sua volta ama il salmone.