Rocky Burn (Ciro Pignalosa), italiano ma non troppo, nasce a Roma nel ’69, qualche giorno prima o dopo l’allunaggio (non è questo il motivo della sua passione per la fantascienza). Si diploma al Liceo Artistico nell’87 e poi, come Maestro in Pittura, all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel ’95, dopo aver visto un mare di concerti a Officina 99, fumato con i 99 Posse, conosciuto gli Alma Megretta, vagabondato per Napoli Porte Aperte, ascoltato rassegnato i monologhi autoreferenziali di Achille Bonito Oliva, temuto bocciature da Giovanni Pisani, esposto opere pittoriche al Notting Hill, al Velvet Garage e al Castello Lamont-Young, contemplato il Vesuvio dal finestrino della Circumvesuviana, festeggiato il Capodanno a Piazza del Plebiscito, discusso la Tesi di Laurea sul fumetto americano con Adachiara Zevi e vissuto un amore che lo ha portato poi a Bologna. Una volta dismessi i panni di trasognato bohemien torna a Roma e si intriga di fotografia, arte contemporanea, fumetto e progetti editoriali ed espone i risultati in vari locali e gallerie della capitale. Qualche anno dopo riparte per Bologna, dove lavora prima come grafico in un’agenzia di pubblicità, poi come docente di Disegno e Storia dell’Arte in un liceo scientifico. Mentre ha smesso di fumare ha scoperto di non riuscire a smettere di scarabocchiare, così ha pensato di riunire in questo albo alcune illustrazioni che ha realizzato nel corso degli anni, di ricalcarle tutte ed adattarle ad un album da colorare, come alternativa a noiose e costose mostre in galleria, ma anche per condividere il piacere di esprimersi invitandovi a partecipare alla formazione delle opere, piuttosto che limitarsi ad imporle.