Diana Lucini

Diana Lucini, in arte Kumani, è una studentessa dell’ultimo anno dell’Accademia di Belle Arti di Roma del corso di Grafica Editoriale. Freelancer, si occupa di Graphic Design, Illustrazioni e negli ultimi anni si è appassionata al mondo del 3D, dell’animazione e dell’editoria. Si rappresenta spesso attraverso un avatar dalle sembianze di un elfo dei boschi che è ricorrente all’interno dei suoi lavori, l’avatar è accompagnato da un orso di peluche che riprende il nome dell’artista con cui Diana crea avventure con questi due. Ama creare sia contenuti con colori vivaci e personaggi che possono essere adatti anche ad un pubblico più piccolo, sia contenuti dai colori più scuri e dall’aspetto più adulto che raccontano sempre storie diverse. Predilige il mondo fantasy (dato anche dal fatto che il suo avatar è un elfo) e ama immergere i protagonisti delle sue illustrazioni in mondi con ambientazioni fantastiche ed irreali. È sempre curiosa di conoscere nuovi modi di fare arte ed esperimenti con stili completamente diversi dal suo, proprio per vedere le mille idee che ha in testa con diverse prospettive. Spesso inserisce all’interno dei suoi lavori stati d’animo ed esperienze personali, ammettendo che in questi momenti, provando forti emozioni sia negative che positive, la sua mente riesce molto più facilmente a tradurre ciò che prova in arte.

Il lavoro presentato nella rivista rappresenta una composizione floreale fantastica che vuole un po’ ricordare una flora appartenente al mondo di Alice nel paese delle meraviglie. Questo lavoro appunto fa parte di una delle sue sperimentazioni come detto in precedenza. I modelli dei fiori e delle piante sono state realizzate con il software 3D NomadSculpt ed in seguito per assemblare il tutto, importati su Photoshop, dove sono stati curate anche la saturazione e le tonalità. I modelli nascendo come prodotti tridimensionali mantengono il loro carattere plastico, regalando di più l’impressione di fantastico e finto nonostante si abbiano sembianze di vere e proprie piante presenti in natura, questo effetto voluto proprio per riprendere il concetto accennato prima: rappresentare una fauna adatta al classico di Lewis Carroll.