Erik Strauss

Erik Strauss (nome d’arte di Erik Carnio, 1984) inizia la sua attività artistica nel 2009. Decisamente ispirato dal Dadaismo e dall’Informale, attinge dalla realtà e dai suoi oggetti quotidiani per esprimere i sentimenti che la percorrono. Tutto quel che produce può esser definito semplicemente un continuo studio volto all’avanguardia. L’eccesso nelle dimensioni o le installazioni, intese in senso moderno e relegate al solo spazio museale, non sono di suo interesse. L’opera deve tornare all’interno delle case, l’arte deve vivere grazie a sé stessa e non al valore acquisito all’interno di un ambiente consolidato. Pittura ad olio, “”scultura”” contemporanea, performance e la produzione musicale, compongono le varie parti dell’espressione della sua persona, artistica e non. Espone per la prima volta nel 2012 durante la collettiva “Geography, Alice!” di Adolfina de Stefani. Collateralmente, porta il suo lato teatrale nel ruolo di cappellaio matto nel video-art “What About Alice?” e nella performance per “Doris Ortiz” durante la 69esima Mostra del Cinema di Venezia (entrambi cortometraggi di Daniele Sartori). Nel 2013 espone in occasione del 51esimo anniversario di fondazione del Centro Artistico Culturale “G.B. Piranesi”, guidato dal Prof. Giancarlo Zaramella. Durante la 55esima Biennale d’Arte di Venezia, incontra l’artista Massimo Casagrande con il quale inizia la collaborazione per l’associazione culturale “Vernice Contemporanea”. Insieme danno vita alla performance “Lamento sul Bianco” al Teatro Sociale di Cittadella e curano la mostra “Lei ha caldo al culo”, tributo al dadaismo e al mito della Gioconda. Durante la 14esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia espone durante “extraMOENIA project” (di Adolfina de Stefani) ponendosi in dialogo con “No more landmarks” di Emmanuele Panzarini. L’anno termina con la mostra personale “Compensazioni (ed altri incidenti)”. Nel 2015 ritorna alla fisicità, insieme alla performer L o V, creando “Arc.Hum”, performance sui tarocchi presentata al Vernissage di Photissima Art-Fair Festival presso la Basilica dei Frari di Venezia. Durante la primavera prende il via “Lunapark for Ghosts TOUR” (con L o V), partecipa alla collettiva “La Corrispondenza del Tutto” (di Adolfina de Stefani) mentre è presente con un’altra personale (“Compendium“) a Marano Vicentino. E’ artista finalista del Premio “Il Segno 2015” a Ferrara e curatore di due work-shop sull’arte contemporanea, uno a Mestre e uno a Cittadella). Nel 2016 prende parte all’esposizione “Premio Renato Nardi” a Venezia, città dove tornerà nel 2018 per la collettiva “The man’s art”, curata da Loreta Larkina. L’opera “Lobotomia” viene pubblicata nel libro “Arte Contemporanea 2017” di Sivlia Landi ed all’interno del catalogo Pordenone Arte 2019, evento al quale ha preso parte con l’associazione culturale XXII Secolo di Palmanova. Nel 2021 entra a far parte di “Perfume Art Creation”, galleria con sede a Zurigo e gestita da Goar Sekhian Sanfilippo, per la quale realizza una serie di opere basate sui classici dell’arte uniti ai rotoreliefs di Marchel Duchamp e che saranno esposte durante la personale “Arche”, mostra svoltasi presso la sede di Venezia nel 2023.

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