Giulia Dworakowski
Giulia beve almeno due caffè al giorno, parla spesso per metafore e si ferma ad accarezzare ogni cane che incontra per strada. Inoltre ha 23 anni, è da poco laureata in lingue e sta cercando il suo posto nel mondo. Nel mentre – o forse proprio per questo – si dedica alla scrittura, al disegno e ai mille hobby a cui si appassiona facilmente (e accantona altrettanto facilmente). Sua mamma le diceva sempre che ha un animo artistico, mentre lei pensa semplicemente che le piaccia leggere il mondo attraverso varie prospettive – alla fine, come per la sua scelta di studi, cerca sempre di tradurre (si possono tradurre le emozioni?) ciò che prova in arte, tracciando contorni e accostando parole. Ha sempre composto poesie e brevi racconti fin da quando era piccola (alle elementari non era forte in matematica, ma imbattibile nei temi di italiano), lasciandosi ispirare dalle esperienze che vive e osservando il mondo attorno a lei. Ha lavorato per un periodo per un giornale della sua provincia, esperienza che ha consolidato la sua passione per la scrittura. Le piace condividere ciò che scrive sui social o con i suoi cari a cui spesso dedica le sue composizioni. Tra i suoi componimenti si trovano versi in italiano, ma anche nelle lingue acquisite inglese e spagnolo (a volte mescolate fra di loro) perché crede che, come per le ristampe internazionali dei libri degli autori stranieri e i film doppiati, se una riflessione viene tradotta perde un pezzo della sua completezza. Scrive spesso ispirata da storie di amore, da chiacchierate con i suoi amici e da momenti di meditazione sulle proprie paure e ambizioni, archi tematici attorno ai quali ha costruito delle raccolte che spera un giorno di poter condividere con chiunque vorrà leggerle. Scrivere la aiuta a calmare il fenomeno di overthinking che spesso la tormenta e a ordinare questa moltitudine di idee, dipanando così l’attorcigliato filo di pensiero all’interno della sua mente. Per questo e per molto altro, Giulia è una poetessa di fatti quotidiani e ragionamenti nascosti. Giulia non sempre si appoggia su solide certezze, ma è sicura che le piaccia scrivere: è un punto di partenza.
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