Giulia Travaglio

Lucana, classe 1997, Giulia Travaglio cresce con la passione per il disegno, ma negli anni del liceo scientifico si avvicina alla storia dell’arte e alla fotografia. In questo periodo inizia a scattare spinta dal desiderio di porre l’attenzione sui dettagli e sugli scorci poco conosciuti del suo paese, Muro Lucano. Nel 2016 si trasferisce a Torino per frequentare la facoltà di Design e Comunicazione Visiva al Politecnico; nel frattempo inizia a studiare fotografia – storia, tecnica e postproduzione – da autodidatta. Si laurea nel 2019 con la tesi “Lontano. La fotografia dell’abbandono a Muro Lucano”, un reportage per riflettere sullo spopolamento delle aree interne che ad agosto 2020 diventa una mostra allestita nel borgo lucano. Dopo un corso post-laurea allo IED – Istituto Europeo di Design, inizia a lavorare nel campo della comunicazione digitale nel capoluogo piemontese. Tra il lavoro sui social network e diversi workshop di fotografia, decide di voler approfondire lo stretto legame tra immagine e scrittura, e per questo nel 2023 frequenta il Master in Writing & Visual Storytelling di IAAD. e Scuola Holden. A marzo 2023 realizza la seconda mostra personale, “Incontri”, nella quale espone i suoi collage che uniscono foto del suo paese con i quadri della storia dell’arte in occasione della Giornata del FAI a Muro Lucano. Nativa digitale, la sua ricerca fotografica nasce in opposizione alle “immagini da cartolina” e ai concetti di instagrammabilità e trend: scorrendo le bacheche dei social si ha l’impressione di visitare tutti gli stessi posti e fare tutti le stesse esperienze, privandoci del piacere della sorpresa. Ciò che è “alla moda” lascia nell’ombra un mondo che resta inesplorato, fatto di dettagli nascosti, di luci soffuse, di silenzi profondi. Sono proprio questi ultimi i soggetti sui quali Giulia Travaglio si concentra nel suo lavoro. Predilige posti – edifici, quartieri o interi borghi – abbandonati o fatiscenti, perché hanno la forza di raccontare la vita, la quotidianità e le abitudini delle persone nonostante la loro assenza. Le piace esplorare e mostrare i piccoli paesi, le strade urbane meno frequentate, gli scorci che sfuggono nella frenesia dell’ordinarietà.

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