Giuseppina Martina
Giusy ha appena 39 anni (percepiti 25) ed ha già vissuto due vite: la prima a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, dove è nata e vissuta con la sua famiglia fino alla fine del liceo; la seconda a Bari, dove vive da vent’anni e che per lei è casa, perché l’ha accolta come una figlia, un po’ spaesata e insicura, insegnandole a mettere a fuoco la vita e a conoscere se stessa, dandole una “forma” che prima non aveva. È un ingegnere meccanico sui generis: l’emisfero destro del suo cervello, dove si sviluppa il lato artistico, è esteso esattamente come l’emisfero sinistro, dove invece si sviluppa il lato logico-matematico. Questa enorme scoperta l’ha fatta in tarda adolescenza, coltivando anno dopo anno in modo sempre più assiduo le sue passioni, approcciandosi, inizialmente, al disegno digitale, creando tele, stampe su maglie e loghi più disparati, nel modo più amatoriale possibile. Dopo qualche anno ha scoperto una particolare attitudine al “disegno su carta”, cominciando a coltivare, appagare e nutrire il suo lato artistico “più vero”, fino ad arrivare ad immergersi nell’intricato mondo degli acquerelli, che rispetto al disegno con penna a biro è come imparare un’altra lingua…ma il bello dell’arte è proprio questo secondo lei: il poter esprimere se stessi attraverso la rappresentazione di un concetto (che sia esso concreto, come un paesaggio, o astratto, come un sentimento) in mille modi diversi. Puntualmente quando esce da lavoro torna a casa e fa la cosa che più la rilassa e le piace: prendere il quaderno da disegno, colori/penne/matite e mettersi a disegnare guardando il mare dal balcone di casa. Disegnare la rende libera. Attualmente, dopo infiniti schizzi e vari disegni completati, si sta dedicando alla sua vera “opera prima”: sta realizzando un libri di storie per bambini, del quale lei si dedica alle illustrazioni di racconti scritti da un bravissimo autore emergente…suo nipote di 9 anni! Questo suo lato artistico non trova, però, adeguato riscontro sui social: questo perché, come dice sempre suo nipote, è una “boomer” dentro! La verità è che non riesce a piegarsi alle logiche dei social, ha sempre la sensazione che facciano diventare schiave le persone, che si dimenticano del contatto reale tra individui per rincorrere sempre e solo quello digitale. Non sarà al passo coi tempi, se ne rende conto, ma preferisce far vedere i suoi disegni alle persone in carne ed ossa, invitandole magari a casa per un caffè e per fare due chiacchiere, piuttosto che ricevere dei like asettici sui social. Insomma, improvvisa ogni volta una “mostra casalinga”, trasformando la sua casa in una famosa galleria d’arte. Quando qualcuno le chiede “sai fare questa cosa?” lei risponde: “certo che la so fare! Solo che non ci ho ancora provato” ed è proprio secondo questo principio che si butta a capofitto in sport mai praticati, lavori di bricolage e mestieri lontani dalla propria professione. In fin dei conti per descriverla al meglio è indispensabile sapere solo e soltanto il principio cardine della sua vita: “tra il bianco e il nero c’è sempre l’arcobaleno”
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