Giusi Maria Puglia

Giusi M. Puglia nasce a Palermo nella primavera del 2000. Abita sia linguisticamente che geograficamente in un paese arbëreshë della Sicilia, Piana degli Albanesi. Dopo svariati viaggi, si sposta a Milano per studiare arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Brera. Frequenta l’ambiente letterario e teatrale della metropoli, partecipa ad alcuni workshop con importanti figure del campo e studia i diversi usi della scrittura in molti laboratori di scrittura. Abbandona Milano dopo qualche anno perché viene chiamata dall’esigenza di scoprire più a fondo la sua terra e cosa essa ha da offrirle. Vede nella Sicilia un ventre colmo d’arte e, per questo, crede che abbia bisogno di più creativ* e poet* che immergano le proprie radici in quest’isola pronta a donarsi. Cresciuta in campagna e in un paese che resiste al tempo della globalizzazione, mantenendo salde e vive le proprie tradizioni e la propria lingua, mal sopporta il caos inviperito delle grandi città e preferisce di gran lunga la quiete dei paesaggi naturali che trova altresì misterici e quasi orifici. La sua poesia attinge all’apparente stasi di questi paesaggi, ne indaga le sottovesti che sono fatte di amori, corpi femminili, sensualità e irrequietezza primordiale. Parte da sé, dalle sue ombre, per comprendere il contemporaneo. La sua poesia vuole essere anche un richiamo alla propria generazione: tornare alle primitive richieste dell’anima, nutrirsi di desiderio, vedersi più “esseri che sono umani” e meno totalmente umani, lasciando la possibilità di contaminarsi con la natura e le sue molteplici possibilità. La poesia funge da scudo contro una società che vuole gli esseri umani meno emotivamente coscienti e più robotizzati. Innamorata profondamente della letteratura e della scrittura, lavora ad una sua raccolta poetica, ha curato testualmente un libro d’inchiesta sul percorso e la storia della queerness in Sicilia, scrive per vari giornali, ha intervistato vari personaggi noti del mondo dello spettacolo e accademico, ha un romanzo in cantiere e attualmente fa parte di una residenza d’artista in cui sta lavorando sulla sperimentazione della poesia visiva e sulla performance.

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