Psicoterapeuta e fotografa amatoriale. Sin da piccolissima visualizzava racconti, memorie e intuiva stati d’animo ed emozioni per immagini. La sua prima macchina fotografica, Polaroid arriva con i primi viaggi estivi sulle alpi in infanzia. Da sempre il mondo è una serie di fotogrammi visto, immaginati o colti dai racconti di altri che spesso convergono come ispirazione o immediato riconoscimento in un quadro visivo reale in cui si imbatte. Dentro le sue fotografie c’è sempre un soggetto in divenire come se quell’attimo rappresentasse un condensato di passato e presente in un presagio futuro. Il ritratto fotografico rimane da sempre la sua visione più intima e immediata del mondo. Questo scatto, parte di una serie sull’adolescenza “allo specchio”, ritrae una ferma e fulminea consapevolezza e anticipazione della personalità futura, in un limbo tra infanzia e adolescenza. La luce e l’apertura del varco sono metafora di un’ illuminazione premonitrice, di un’ insight, uno scatto di coscienza e visione limpida su sé e il mondo.