Vincenzo Basilicata

Il marasma etico-sociale di ieri, di oggi e di sempre, l’elegante decadentismo della bugia dello scatto fotografico, la grandiosità dell’attimo sconcio e irripetibile con-ducono Enzino all’arte liturgica del congelamento dell’esistenza, affinché non possa mai più ripetersi, non sia mai uguale a prima e sia cementata nel sempre.

La ricerca fotografica di Enzino è giustizia per non essere mai stato in grado di raccontare a quella poca moltitudine, le galassie di attimi che i suoi occhi da sempre proiettano sul fondale dell’anima, ora con la speranza del rimbalzo dell’eco di chi ne sentirà l’appartenenza.

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