Chiara Patafi
Chiara è una donna che tende più agli 80 di anni che ai 30, ma in realtà ha “solo” 28 anni, un figlio, un mutuo e un matrimonio.
E soprattutto un marito militare di cui è molto innamorata e che traina tutti nelle sue varie peripezie ( traslochi compresi) e per questo ad oggi si trovano a Modena.
Nata e cresciuta a Venaria Reale , in residenza Savoia si sposta nel regno austriaco facendo nascere il figlio a Pordenone.
Passano 6 anni in Friuli dove comincia l’avventura familiare. Dove riscopre la passione per lo studio (in DAMS) e si appassiona al cucito duramente il lockdown e adesso, per non farsi mancare nulla, si cimenta in pittura e illustrazioni, rigorosamente a mano, sempre al passo con i TEMPI…
Come se non bastasse ha trovato i suoceri nella provincia di Roma quindi, perennemente con la valigia pronta, viaggia da una parte all’altra dell’Italia, facendo impazzire il contachilometri, per poi ritornare sempre alle origini: i nonni pugliesi l’hanno cresciuta, in provincia di Torino, insegnandole i valori “delle radici ca tiene “.
L’illustrazione rappresenta l’attualissima situazione idealizzata dei suoi coetanei, che poi hanno qualche difficoltà a metterla in pratica… ogni riferimento è puramente ispirato a “Inside Out” cartone Disney che l’ha appassionata per la sua efficienza nel raccontare la verità delle emozioni e della comunicazione, per non parlare di “tristeeezza” che dopo “che amarezza” (direttamente dalla Garbatella) è diventato il suo nuovo motto nella vita.
“L’isola dei 30 anni” è la fase che tutti aspettano per crearsi una vita piena, (non in Italia) sí di stereotipi: una casa, un mutuo, bambini e pannolini, finalmente un lavoro stabile con cui pagarsi una macchina… cose che Chiara ha già!
Eppure lei, emblema della “vecchia dentro” ha accelerato un po’ troppo i tempi: arrivata all’altare prima di tutti (23 anni) bruciando le tappe, in compenso spera che ogni occasione sia quella buona per creare il lavoro della vita, che bisogna decidere ancora quale sarà !
Ma in fondo non è giusto che ognuno abbia i propri tempi per raggiungere i propri obiettivi ? Chi le impedisce di laurearsi a 39 anni passati ? Ha semplicemente fatto scelte diverse ma non vuol dire che siano state fatte con superficialità o leggerezza, anzi, forse con la spensieratezza di quel età, che un po’ già sente mancare, abbandonati presto i divertimenti da ventenni, la vita l’ha portata a strade diverse ma tanto dai “30” ci dovrà passare anche lei, con annessi e connessi, potrà soffiare la candelina e dire “ stavolta ce l’ho fatta prima io”.
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