Francesco Ciccolella

Un giorno ero al mercatino di Piazza Dante (Na) con la mia amica Marianna, vidi una Zenith e mi dissi: «Cesco perchè no, comprala e prova a scattare!»”
La fotografia non era nei suoi piani e neanche tra le sue passioni, ma l’incontro con Marianna – sua collega universitaria, appassionata di istantanee – lo ha aperto alla possibilità di imparare – oltre alle lingue che già studiava – un nuovo linguaggio: visivo, appassionato, creatore.
E’ evidente che certe vite non si incrociano per caso. Così la spinta di Marianna fece sì che la fotografia diventasse la cifra stilistica di questo 28enne formiano che dopo la prima Zenith non si è più fermato. Pollice e indice hanno scattato tantissimo negli ultimi anni senza mai tradire il primo amore per l’analogico ed il suo – questo sì innato – gusto per il vintage.
La sua sembra una “fotografia drammatica”, in cui paiono rivivere storie messe in scena in un teatro di posa.
Per potermi descrivere ho utilizzato le parole della giornalista formiana Antonia de Francesco che è riuscita a fare un ritratto preciso di ciò che sono.