Giulio Cibecchini
Classe ’94, nato a Poggibonsi, in provincia di Siena, consegue la laurea triennale in Architettura all’Università di Firenze, quella magistrale (sempre in Architettura) al Politecnico di Milano. Dopo due anni lontano dal nido familiare, torna tra le fantastiche colline Senesi per ritrovare un contatto con la natura. Appassionato di fotografia fin da piccolo, nel 2016 riscopre e si dedica alla fotografia analogica; quella tangibile, reale, quella fatta di scatti ponderati e preziosi. Durante il periodo milanese entra in contatto con un gruppo di fotografia analogica con il quale organizza eventi di distribuzione rullini e di sviluppo collettivo. I soggetti prediletti per i suoi scatti sono paesaggi incontaminati e architettura, un connubio che rispecchia sia i suoi studi che l’esigenza di vivere il rapporto con la natura. Motivo per il quale adora le escursioni e il trekking, attività che necessitano lentezza e costanza e consentono, invece, di allontanarsi dalla frenesia della vita cittadina. Ha molto a cuore la natura e l’ecosistema, concetti assorbiti negli anni, nei tanti momenti trascorsi in mezzo ai campi e negli orti insieme ai propri nonni, che tendevano ad essere inconsapevolmente sostenibili anche nelle piccole scelte, nella buona pratica del riutilizzo che dona una seconda vita agli oggetti e in molto altro. Odia il fastfashion e tutto ciò che ne consegue, dallo sfruttamento umano a quello delle risorse naturali. Nell’ultimo anno inizia a praticare Kung Fu, che in cinese significa “duro lavoro”, disciplina che permette di prendere coscienza del proprio corpo per sfruttarlo al meglio in ogni momento. In piena crisi dei 30anni, non sa ancora cosa vuol fare della propria vita e nell’attesa di capirlo, sta lavorando in uno studio di architettura nella città natale. Prima o poi, arriverà il momento in cui sarà stanco della vita d’ufficio, mollerà tutto e si dedicherà all’altra grande passione: la bici. Ma questo ancora non lo sa, non diteglielo.
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