La prima macchina fotografica è stata quella che il papà le ha messo al collo e sempre il papà con molta tenerezza le ha insegnato i primi rudimenti della fotografia. Erano gli anni ’70 e scattava prevalentemente in montagna, fiori e paesaggi. Poi il fratello, che durante i viaggi le prestava, molto gelosamente, la propria macchina fotografica. E’ stato molto ma molto più tardi che ha ricevuto in dono la sua prima macchina fotografica, dal marito Luigi che aveva intuito tutta la sua necessità di raccontare visivamente. La fotografia non è il suo lavoro, è responsabili amministrativo in un’azienda. Alla fotografia dedica però quasi tutto il suo tempo libero. Scatta prevalentemente nella sua città, Venezia. Ama raccontarla nella vita quotidiana di calli e campielli ma ama anche raccontarne la maestosità dei bei palazzi. E’ affascinata dalla luce singolare della città, un mix creato dall’acqua dei canali e dalla pietra dei palazzi. Nelle sue fotografie è quasi sempre presente la figura umana, che include garbatamente per renderla però co-protagonista della scena. Si definisce street photographer… nostalgica.