Déjà-Vu
Elisa Roman

SINOSSI

Questo quaderno è per persone nostalgiche. Per tutti quelli che, incastrati nell’ordinarietà della vita, si sono dimenticati com’erano da bambini. Per chi ha la vista un po’ annebbiata ed i ricordi sbiaditi. E’ un tuffo all’indietro nel tempo, in una dimensione sospesa, a metà fra orsacchiotti e smalti per unghie, in bilico fra curiosità di crescere in fretta e desiderio di rimanere a giocare ancora un po’. Infanzia e adolescenza. Spensieratezza e mestizia.
Ho il privilegio di assistere ogni giorno all’evoluzione di queste dinamiche: osservo le mie figlie crescere e, con curiosità, mista a meraviglia e commozione, vedo evolversi i loro micromondi in un continuo divenire e ritornare. Mare calmo e tempesta.
Attraverso questi scatti, frutto di assidua indagine del presente ma anche del riecheggiare in me di profumi, suoni e colori già esperiti in un tempo perduto, cerco di documentare l’ammaliante percorso di costruzione identitaria dell’individuo, ripercorrendo alcuni tratti comuni ad ogni cammino di crescita, come la caduta dei primi dentini, l’attaccamento agli oggetti transizionali, la noia, lo smarrimento adolescenziale, la percezione bambina delle estati infinite…