Risonanze
Riccardo Morbidini

SINOSSI

In fisica le risonanze si trovano in contesti diversi come i moti oscillatori delle molle o le interazioni tra le particelle. Fuori dai libri di testo vengono prese in prestito per parlare di cosa muove le persone: corde che oscillano e raggiungono la massima ampiezza solo col giusto stimolo esterno. Un paesaggio irreale, il consiglio di un amico, un amore insperato, la seconda strofa di una canzone. Siamo su un’altalena e raggiungiamo il punto più alto solo solo se spinti nel giusto momento; in quello sbagliato la stessa canzone sarebbe un colpo a vuoto. E, anche se la spinta non si vede arrivare, quel che è certo è che l’altalena si fermerà. 

Le approssimazioni iniziali in fisica servono a semplificare, a limare le irregolarità, a facilitare i conti, a fingere che l’aria non opponga resistenza. Quell’amore che credevi così autosufficiente si perde nelle parole non dette. I paesaggi irreali cedono il posto a tramonti sbiaditi. Si va a letto prima, dopo conversazioni annoiate. E capita che la solitudine ti abbracci. Forse è il caso reale, è sempre stato così. 

Ma cosa cambia da un mezzo all’altro? Se l’altalena si muovesse nell’acqua invece che nell’aria? E se si muovesse nel miele?